Come è ben noto a tutti una corretta dieta alimentare, non può far altro che arrecare benefici a prescindere della patologia di cui si soffre.
Premesso quanto sopra un alimentazione bilanciata come dimostra la piramide alimentare possiede tutti i requisiti in grado di soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero.
In pratica, quando parliamo di una sana alimentazione per una persona affetta da diabete mellito tipo 1 , non facciamo altro che ribadire che tale concetto riguarda in egual misura ogni essere umano.
In ogni caso ora parliamo nello specifico di ciò che rappresenta, per una persona affetta da diabete, un alimentazione ben ripartita durante tutto l’arco della giornata.
E’ un aspetto fondamentale mangiare in maniera equilibrata poiché previene complicazioni croniche causate dalle iperglicemie che si verificano quando l’insulina effettuata non serve a copri re tutti i carboidrati ingeriti e che se si protraggono nel tempo causano, a lungo andare danni irreversibili a: occhi, reni, sistema nervoso, sistema cardiovascolare e neurovegetativo.
L’insulina serve per l’appunto a prevenire tutta una serie di problematiche. ATTENZIONE però che la dose da iniettare deve essere scelta con cura seguendo alcune linee guida onde evitare che se è inferiore al fabbisogno si viene a creare la situazione di glicemia alta motivo poi di chetoacidosi, nel caso in cui invece le unità iniettate sono superiori al la necessità del pasto ingerito si manifesta l’ipoglicemia che potrebbe poi diventare perdita di coscienza coma e morte.
Se impara nel migliore dei modi la gestione del proprio regime alimentare, la persona riuscirà con molta più facilità , ad avere bei risultati e più flessibilità nella scelta alimentare, le porzioni ed il livello di attività fisica.
Si può imparare ad interagire tra carboidrati e insulina acquisendo la conoscenza della famigerata conta dei carboidrati trattasi di un metodo che consente di calcolare la quantità di insulina rapportata per l’appunto ai carboidrati che sono presenti nei vari pasti della giornata.
Gli alimenti che contengono carboidrati sono:
Cereali (pasta, prodotto da forno ecc.) e patate
Frutta
Verdura
Latte e yogurt
Bibite
Dolci
Legumi
Castagne
Gli alimenti che non contengono carboidrati sono:
FORMAGGI E LATTICINI: mozzarella, robiola, grana, crescenza, ricotta, ecc..
CARNE: pollo,tacchino, coniglio, manzo, vitello, maiale, cavallo.
PESCE: trota, sogliola, merluzzo, orata, palombo, tonno.
SALUMI: prosciutto cotto, crudo, speck, bresaola.
UOVA
I carboidrati si distinguono sostanzialmente in 2 gruppi:
Carboidrati semplici, che vengono assorbiti rapidamente: zucchero, succo di frutta, bevande zuccherate, caramelle, miele.
Carboidrati complessi, il cui assorbimento è più lento: cereali e derivati, legumi e patate.
Imparando a conteggiare i carboidrati diventerà più facile in seguito dopo aver estratto il proprio rapporto CHO\INSULINA a mantenere in un certo qual modo le glicemie più stabili.
Per avere una visione corretta di quanta insulina effettuare prima di ogni pasto occorre fare una semplice operazione che è alquanto soggettiva varia da individuo ad individuo consiste nel dividere il numero 500 con la somma delle
insuline iniettate nell’arco della giornata cosi facendo si realizzerà la risposta alla dose da fare rispetto al pasto che si intende consumare.
Esempio: 500(numero fisso) : 31 (totale insulina giornaliera) = 16,1 questo risultato significa che 1 unità di insulina coprirà 16,1 cho.
Nel momento in cui invece dopo un conteggio errato o per tante altre vicissitudini ci troviamo in presenza di un iperglicemia (superiore ai 250) dovremmo conoscere il modo in cui intervenire per riportarla nei parametri stabiliti. Il calcolo da fare è semplice basterà dividere 1800 (numero fisso) con il totale dell’insulina giornaliera il risultato ci darà il nostro fattore di correzione. Esempio: 1800 (numero fisso): 31 (totale insulina giornaliera) = 58,06 questo risultato ti dice che in caso di correzione è opportuno seguire i propri fattori individuali in questo caso 1 unità d’ insulina farà scendere la glicemia di 58,06. Se noi ci dovessimo trovare con una glicemia di 260mg\dl e, vorremmo quindi riportarla ad un valore accettabile 140mg\dl dovremmo , tenendo conto del fattore di correzione sopra indicato sottrarre 260mg\dl al valore che noi intendiamo raggiungere140 = il risultato ci dirà qual è la glicemia in esubero in questo caso sarà di 120
Somma da dividere al fattore di correzione (120 : 58,06 = 2,06) il cui risultato ci dirà quante saranno le unità da iniettare per ripristinare il valore glicemico.
Per avere un buon compenso glicemico è consigliabile di gran lunga consumare cibi all’interno di un pasto ben compensati l’ideale sarebbe seguire la relativa tabella:
Nel mentre sarebbe opportuno evitare di consumare questa tipologia di alimenti combinati come ci dimostra la tabella
COME CALCOLARE LA QUANTITA’ DÌ CARBOIDRATI (CHO) DÌ UN ALIMENTO
Si rileva il peso dell’alimento in grammi sulle tabelle;
si cerca la quantità totale dei CHO contenuta in quell’alimento;
si calcolano i grammi in CHO con la formula:
(Peso totale in grammi dell’alimento) X (quantità di CHO in 100 grammi)/100
Un esempio:
dalle tabelle in vostro possesso, rilevate che 100 grammi di pane contengono 64 g di CHO, desidero mangiarne 70 g
(70 g di pane) X (64 g di CHO)%100 = 44,8 sono i g di CHO in 70 g di pane 100