Chi soffre di diabete sin dall’infanzia lo sa bene: il rito del controllo della glicemia e del successivo «aggiustamento» tramite iniezioni sottocutanee avviene più volte al giorno. Anche se con il tempo la persona prende confidenza con la pratica, il dover fermarsi per valutare quando assumere insulina rappresenta un cambio radicale nello stile di vita rispetto a chi non è diabetico. Oggi però la tecnologia ci viene in aiuto: da diverso tempo sul mercato sono disponibili dei dispositivi in grado di monitorare costantemente la glicemia e di rilasciare insulina solo quando serve. Il tutto gestito tramite un piccolo «palmare». L’uso delle nuove tecnologie come per l’appunto del microinfusore contribuisce a rendere meno invasiva la somministrazione sottocutanea di insulina e il monitoraggio continuo della glicemia in tempo reale. Il più delle volte l’utilizzo del microinfusore viene abbinato ad un sensore glicemico in modo tale risulti meno invasiva sia la misurazione degli zuccheri nel sangue e sia l’infusione d’insulina…..ma chiariamo prima di tutto cos’è il micro e dettagliatamente della sua funzionalità…Si è diffuso rapidamente negli ultimi anni migliorando così il trattamento del diabete di tipo 1. Lo scopo principale è quello di raggiungere un controllo metabolico quanto più possibile vicino alla normalità e ridurre drasticamente le ipoglicemie. Attualmente le persone affette da diabete insulino-dipendente hanno come opzione di somministrazione l’uso di iniezioni giornaliere o l’infusione sottocutanea. Entrambe le modalità devono essere abbinate a un controllo adeguato dello zucchero nel sangue. Il pancreas di una persona sana rilascia regolarmente piccole dosi di insulina nell’organismo per controllare i livelli di glicemia nel sangue. La quantità di insulina prodotta varia in base all’orologio interno di ciascun individuo, e a fattori come attività fisica, metabolismo, livello di stress e malattie. Durante l’assunzione di cibi, il pancreas rilascia una quantità extra di insulina per mantenere l’equilibrio glicemico. La terapia con microinfusore per insulina è un trattamento che imita l’azione del pancreas in quanto fornisce costantemente insulina all’organismo, anche in dosi supplementari, se necessario. Al contrario della terapia con microinfusore per insulina, la tradizionale terapia insulinica con iniezione invece non imita l’azione del pancreas. Un’iniezione di insulina ad azione lenta può non corrispondere alle varie necessità dell’organismo nel corso del giorno e quelli che usano questa tecnica possono essere forzati a pianificare i pasti e altri aspetti della
loro vita in base agli schermi insulinici. Ecco perché in questo caso la tecnologia può venire in aiuto.
COME FUNZIONA
Tecnicamente la tecnologia con microinfusore è costituita da due parti: il microinfusore con la cartuccia di insulina e il sistema di controllo remoto che somiglia ad uno smarphone. Il microinfusore, posto a contatto con la pelle, una volta coperto dai vestiti e messo in funzione dispenserà microdosi di insulina sino a 480 dosi giornaliere. Il tutto gestito, in base alle esigenze personali, attraverso un sorta di “app”. Un vero e proprio vantaggio per il paziente diabetico che non dovrà più fermarsi a misurare la glicemia e decidere quando effettuare l’iniezione. Come si applica? A seconda del modello, il microinfusore può essere applicato direttamente sulla cute (patch pump o microinfusore a cerotto) oppure indossato, attaccandolo alla cintura, portandolo in tasca o applicandolo al reggiseno. Il microinfusore è sempre dotato di un set infusionale che collega il serbatoio contenuto all’interno del dispositivo all’ago cannula che somministra l’insulina sottocute. L’ago viene generalmente applicato con un insertore dedicato.
Chi può utilizzare un microinfusore
Il microinfusore può essere utilizzato a tutte le età senza limitazioni. In genere, il microinfusore viene utilizzato maggiormente dai pazienti diabetici di tipo 1, in quanto su di essi ha un maggiore impatto nel migliorare il compenso glicemico. In particolare, ne traggono maggiori vantaggi: i soggetti con frequenti ipoglicemie e molto sensibili all’insulina, in quanto il microinfusore permette un rilascio di piccoli quantitativi di insulina;
persone che faticano a mantenere un corretto compenso glicemico;
chi ha un marcato fenomeno alba;
donne diabetiche in stato di gravidanza;
i pazienti che conducono una vita molto attiva e poco abitudinari.
Vantaggi
Rispetto alla terapia insulinica tradizionale, il microinfusore permette di ricevere un apporto di insulina preciso e costante nel tempo, emulando la funzionalità del pancreas; la velocità basale di somministrazione dell’insulina, inoltre, può essere regolata a seconda delle necessità e dello stato psicofisico del paziente. Essendo molto discreto, può essere portato sotto i vestiti senza essere notato, lasciando al paziente diabetico la libertà di vivere la propria quotidianità senza limiti e senza rinunce. Il microinfusore nella vita di tutti i giorni Il microinfusore non è una limitazione, anzi, può rappresentare un valido aiuto per gestire al meglio il diabete nella vita di tutti i giorni, conciliando lavoro, sport, visite mediche e viaggi.
Come si fa a procurarsi un microinfusore?
Il microinfusore e i materiali di consumo sono a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.
La richiesta va fatta al proprio Centro di Diabetologia e può darsi che ci sia una lista d’attesa poiché ogni Centro riesce ad applicare solo un numero relativamente limitato di microinfusori in un dato periodo di tempo (per ognuno ci vuole personale specializzato che segua e istruisca il paziente prima, durante e dopo l’applicazione). In ogni caso è sempre bene verificare perché non tutte le ASL sono attualmente attrezzate per l’applicazione dei microinfusori.
Il consiglio è comunque quello di parlarne con il tuo diabetologo, il professionista più indicato per poterti consigliare la scelta più consona in base alle tue necessità ed esigenze.
I Centri che applicano i microinfusori in genere organizzano degli incontri di addestramento, al mattino, per l’avvio della terapia.
Per imparare le nozioni di base e poterlo usare senza problemi sono in genere sufficienti 4-5 ore. Il personale del centro rimane in genere reperibile 24 ore su 24 per telefono (ma il servizio può essere diverso regione per regione).
DISTRIBUZIONE MICROINFUSORI BASILICATA
“A distanza di quasi trent’anni la legge 115 del 1987 ‘Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito’ rappresenta l’unica certezza per i circa 4 milioni di persone con diabete italiani di veder riconosciuti i propri diritti in fatto di cure e assistenza e non solo”.
Un’apposita delibera della giunta regionale aveva infatti considerato i microinfusori come presidi extra Lea e quindi assoggettati a un’onerosa disciplina, non compatibile con l’art. 3 della legge 115/87 che impone alle Regioni, tramite le Asl, di “fornire gratuitamente ai cittadini diabetici (…) presidi sanitari ritenuti idonei, allorquando vi sia una specifica prescrizione e sia garantito il diretto controllo dei servizi di diabetologia”. La presa di posizione dei rappresentanti delle associazioni di persone con diabete della regione Basilicata, in Commissione diabetologica, hanno portato a una nuova delibera da parte della Giunta regionale, con voti unanimi, che ha ripristinato la corretta interpretazione della normativa nazionale.
Premesso quanto sopra, il microinfusore verrà giustamente prescritto dal vostro diabetologo tramite una richiesta scritta da presentare poi all’ufficio ASP preposto per la distribuzione di presidi sanitari inerenti a varie patologie e in questo caso il diabete. La fornitura in genere copre 6 mesi e per evitare quindi di restarne sprovvisti, occorre rivolgersi al medico per rielaborare nuovamente la richiesta almeno un mese prima.